Nella parte posteriore prende posto una fotocamera da 12 megapixel, dotata di pixel più grandi e in grado di catturare più luce rispetto ai predecessori. Fotocamera che promette prestazioni interessanti e che completa il comparto multimediale insieme ad un sistema audio che può vantare la certificazione Hi-Res Chiudono il cerchio un display da 5,2 pollici a risoluzione QuadHD dalle buone prestazioni, un veloce sensore di impronte digitali incastonato nella parte frontale dello smartphone e una batteria da 3000 mAh che supporta la funzionalità di ricarica rapida.Insomma, anche quest’anno, nonostante le difficoltà, HTC è riuscita a mettere insieme uno smartphone che potrebbe dare del filo da torcere alla concorrenza. Dall’altro lato, come più volte sottolineato, mancano probabilmente le possibilità economiche per supportarlo adeguatamente sul mercato. Il rischio è quindi ancora una volta quello che tutti gli sforzi progettuali possano risultari irrimediabilmente inutili.
‘Siamo all’inizio della fase di standardizzazione’ sono iniziate circa tutte così le chiacchierate che abbiamo avuto con i protagonisti del settore prima, dopo e durante il Mobile World Congress di Barcellona in merito al tema del 5G. Effettivamente siamo in un momento cruciale per il futuro dell’industria delle telecomunicazioni e non solo, visto che queste ultime rappresenteranno l’ossatura di tutta la nostra vita in futuro. Dalla smart home alla realtà virtuale, dalle smart city all’intrattenimento a banda larga in mobilità: le tecnologie 5G mirano a portare delle piccole rivoluzioni nella nostra vita. Per le aziende impegnate nel settore è questo il momento cruciale per piantare le proprie bandierine, per far valere le proprie idee e le proprie istanze, per proporre e provare a imporre il proprio modo di vedere le cose. Non vedremo delle applicazioni commerciali del 5G prima del 2020, ma il lavoro dietro le quinte è già frenetico. Noi non abbiamo ancora iniziato a sfruttare del tutto il 4G e già le aziende hanno già gettato lo sguardo avanti.
La sede dove tutto avviene è il 3GPP, acronimo di 3rd Generation Partnership Project, un organo che riunisce diverse organizzazioni che si occupano di standardizzazione e che fa da cornice per tutti i processi di sviluppo delle nuove tecnologie legate alle telecomunicazioni, coprendone tutti gli aspetti. Nacque nel 1998 per l’esigenza di uno sviluppo più comune dei servizi di terza generazione (da qui il nome) e ha visto il suo primo lavoro nella Release 99, alla base delle tecnologie W-CDMA, protocollo di trasmissione che rappresenta l’ossatura dei sistemi 3G come l’UMTS. Da lì in poi, tramite le successive release caratterizzate da numeri crescenti non più legati all’anno, si sono gettate le basi dei sistemi HSPA e LTE, attualmente in fase di definizione finale della Release 13 che sta per introdurre novità sul fronte dell’LTE-Advanced.
Lo sviluppo delle applicazioni pratiche dovrebbe procedere più veloce di quanto avvenuto in passato. Se pensiamo alla transizione tra le tecnologie 2G e 3G, il passaggio da un mondo basato sulla voce a uno basato sui dati ha richiesto lunghi tempi e importanti investimenti infrastrutturali, sia a livello di rete, sia a livello di sistemi di gestione, lato operatore come lato aziende. Il passaggio successivo, quello al 4G, ha cominciato a essere più indolore e, nei piani degli organi di standardizzazione, quello al 5G dovrebbe esserlo ancora di più. La nascita del 4G è stata benedetta proprio sotto il nome di LTE, acronimo di Long Term Evolution, a significare che sarebbe stata la base per un percorso evolutivo di lungo periodo; percorso di cui il 5G è la seconda grossa tappa. Molte cose al giorno d’oggi sono definite via software e per passare da una generazione all’altra è sufficiente aggiornare dei firmware e magari effettuare modifiche, in alcuni casi davvero piccole, alle antenne, senza più dover sostituire o aggiungere interi cabinet o ripensare tutta l’infrastruttura di trasmissione.
- Batteria Asus A31-UL20
- Batteria Asus A32-UL20
- Batteria ASUS A32-U46
- Batteria ASUS A41-U46
- Batteria ASUS A42-U46
- Batteria ASUS 70-NL51B1000
- Batteria ASUS 70-NL51B1000M
- Batteria ASUS 70-NL51B2100
- Batteria ASUS 90-NL51B1000
- Batteria ASUS A32-V2
- Batteria ASUS A33-V2
- Batteria Asus 70-NF51B1000
- Batteria Asus 70-NRH1B1000PZ
- Batteria Asus 70-NRH1B1100Z
- Batteria Asus 90-NF51B1000
Sono molte le istanze a cui le tecnologie 5G dovranno essere in grado di dare una risposta efficace: non si tratta solo di velocità, ma sono concetti come il numero di connessioni per cella, il consumo energetico, la latenza quelli che saranno alla base di applicazioni future che al momento ci sembrano quasi fantascienza. Nelle prossime pagine cercheremo di fare il punto della situazione, di vedere che strada è stata tracciata e quali sono invece tecnologie a più breve sviluppo, che ci traghetteranno fino alla messa in opera del 5G. Vedremo inoltre come i servizi 5G puntano ad aiutare il mondo a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
In queste settimane abbiamo avuto modo di utilizzare diffusamente due smartphone Asus, Zenfone Max e Zenfone Zoom. Solitamente nelle nostre pagine ci occupiamo di confrontare fra di loro i vari top di gamma, tuttavia soprattutto con il modello Zenfone Max ci siamo imbattuti in valori ben oltre la norma a tal punto che gli abbiamo voluto dedicare una pagina rivolta a tutti gli appassionati di tecnologica che ricercano un dispositivo che sia soprattutto affidabile per tutto il corso della giornata. E con una batteria da 5.000 mAh abbinata ad hardware progettato per il risparmio energetico Zenfone 2 fa letteralmente dimenticare il posto in cui abbiamo lasciato l’ultima volta il caricabatterie.
Alla base dello smartphone troviamo un Qualcomm Snapdragon 410: il SoC si basa su CPU e GPU modeste che non possono far molto sul fronte delle performance, ma al tempo stesso decisamente parche nei consumi. Il processore è abbinato a 2GByte di RAM e, nella nostra prova, abbiamo utilizzato il modello da 16GB di storage espandibile via micro-SD attraverso slot dedicato. Asus Zenfone Max può integrare sino ad un massimo di due SIM contemporaneamente, con la seconda scheda che può essere installata insieme ad un’eventuale micro-SD. Per finire, troviamo un display da 5,5 pollici a risoluzione HD, scelta che consideriamo decisamente azzeccata visto l’hardware integrato.
- Batteria Asus A23-A8
- Batteria Asus A32-A8
- Batteria Asus A32-F80
- Batteria Asus A32-F80A
- Batteria Asus A32-F80H
- Batteria Asus L0690LC
- Batteria Asus NB-BAT-A8-NF51B1000
- Batteria Asus PRO61xxx
- Batteria Asus PRO86xxx
- Batteria ASUS 70-NQ91B1000PZ
- Batteria ASUS 70-NQ91B1000Z
- Batteria ASUS 90-NGF1B1100
- Batteria ASUS 90-NQ91B1000Y
- Batteria ASUS A32-B50
- Batteria ASUS A42-B50
Per le fotografie Asus ha scelto un sensore da 13 megapixel con obiettivo f/2.0, autofocus al laser e flash a doppio LED. La fotocamera principale può registrare video alla risoluzione Full HD fino ad un massimo di 30 frame per secondo, anche se per ottenere la stabilizzazione digitale ci si dovrà accontentare di una più modesta HD da 720p. Per selfie e videochiamate possiamo utilizzare il modulo rivolto frontalmente che adotta un sensore da 5 megapixel anch’esso supportato da un’ottica f/2.0. Zenfone Max può essere collegato a reti Wi-Fi 802.11n, dispositivi esterni Bluetooth 4.0, e dispone di porte micro-USB 2.0 per la ricarica e una combo 3,5mm per collegare auricolari e microfono, disponibili nella confezione originale assieme ad un cavetto USB OTG. Ma è indubbiamente la batteria integrata il fiore all’occhiello dello smartphone di Asus che, specifiche alla mano, conta ben 5.000 mAh. Ci troviamo ben oltre i 3.000 mAh che rappresentano la prassi per la categoria degli smartphone, amperaggio che viene abbinato ad un comparto hardware che probabilmente riuscirebbe a portarci a sera anche con una batteria grande la metà. Certo è che l’enorme unità stipata nello chassis di Zenfone Max porta a qualche compromesso. Lo smartphone occupa una superficie paragonabile a quella di altri dispositivi della concorrenza – il rapporto screen-to-body è simile a quello di iPhone 6S Plus – ma spessore e peso sono decisamente più pronunciati. Rispetto ad iPhone 6S Plus, tuttavia, Zenfone Max pesa solo 10 grammi in più e ha una batteria con un amperaggio pari a quasi il doppio.http://www.batteria-portatile.com/samsung.html
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