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Batteria Dell 451-10339

Passiamo ora alle proposte notebook per le quali Acer ha presentato un rinnovamento della gamma. Al vertice troviamo una versione rinnovata di Acer S7, evoluzione della serie di notebook S7 presetata l’anno scorso dall’azienda taiwanese. Continua a venir utilizzato il design con vetro di tipo Gorilla Glass ma sono presenti varie migliorie: la corsa dei tasti è aumentata del 30% per migliorare la digitazione mentre l’autonomia nel funzionamento con batteria è stata incrementata del 33%. Lo schermo è di tipo WQHD, quindi dalla risoluzione di 2560×1440 pixel: di fatto un display di tipo retina, nome adottato da Acer nel corso della presentazione così da utilizzare una terminologia non tecnica ma ben chiara nella mente dei consumatori.

Aspire S3 è posizionato in un segmento di mercato maggiormente accessibile rispetto a Aspire S7, all’interno del quale è possibile installare non solo un’unità SSD ma anche un tradizionale hard disk meccanico con capienza sino a 1 Terabyte. Per questa famiglia di notebook Acer segnala la presenza di sottosistema video NVIDIA GeForce GT 735M, bypassando la GPU integrata nel processore Intel Core.Aggiornamento di gamma anche per la serie V di notebook sottili a basso costo: il design è anche in questo caso ripreso da quanto implementato in Aspire S7 seguendo la filosofia del progressive design sviluppata dall’azienda taiwanese. Lo chassis vede ampio utilizzo di plastica, con una finitura superficiale che ricorda l’alluminio: l’impatto estetico è quindi simile a quello delle soluzioni Aspire di fascia più alta ma con un costo che dovrebbe essere alla portata di tutti.

Ultima novità di Acer riguarda il mondo degli smartphone con il modello Liquid S1: si tratta di una soluzione con display da 5,7 pollici di diagonale basato su OS Android, con architettura di processore Qualcomm quad core da 1,5 GHz di clock. La particolarità di questo prodotto è quello di utilizzare accanto all’OS Android 4.2.2 un layer software proprietario che Acer indica con il nome di Float, con il quale varie applicazioni possono restare aperte contemporaneamente riuscendo in questo modo ad assicurare un funzionamento pienamente multitasking. Sono 4 le applicazioni che possono venir gestite con Float: calcolatrice, il sistema di navigazione satellitare, un blocco note e la fotocamera. Si tratta quindi di un approccio multitasking circoscritto per il momento a 4 sole applicazioni ma in ogni caso una evoluzione interessante nell’ottica di rendere maggiormente efficienti gli smartphone più recenti.

Il display da 5,7 pollici di diagonale ha risoluzione di 1280×720 pixel; la fotocamera frontale copre un angolo di ben 88 gradi e in questo modo non richiede di essere allontanata di molto per poter inquadrare i soggetti dello scatto. I prezzi partiranno da 350 dollari USA ma andranno a variare a seconda dei mercati di riferimento: Acer proporrà Liquid S1 con differenti dotazioni di memoria di storage, oltre che con un pennino opzionale.Da quando circa 20 anni fa per la prima volta è stato possibile accedere a una rete internet, seppur con tutte le limitazioni del caso, lo scenario per quanto riguarda il numero di accessi e i metodi di navigazione è stato più volte stravolto e ha visto nel corso degli anni un aumento di interesse e di utenti presenti sulla reta davvero importante. Una crescita che non sembra affatto intenzionata a fermarsi e, anzi, con il passare del tempo, appare sempre più pervasiva.

Una delle svolte più importanti dal punto di vista sia dei metodi di navigazione che del numero di accessi alla rete si è verificata con l’introduzione degli smartphone nell’immaginario collettivo degli utenti. Primo su tutti, iPhone di Apple, con il quale per la prima volta la navigazione via mobile ha veramente svoltato pagina.Giusto per citare qualche numero, stando ad una ricerca dell’osservatorio del Politecnico di Milano, dal 2009 a oggi il numero dei pc connessi ad internet è aumentato di circa un quinto mentre quello degli smartphone “naviganti” è più che raddoppiato, passando da 15 a 32 milioni.Semplificando ulteriormente il concetto, nel mondo sono più le personde che possiedono un dispositivo mobile di quante possono beneficiare di beni primari come elettricità o acqua potabile. In sostanza non tutti possono ricaricare uno smartphone ma il numero degli utenti connessi in mobilità è in continua crescita, tanto che entro il 2017 l’85% della popolazione mondiale avrà accesso a una rete 3G e il 50% a reti LTE.

Con un aumento così grande e rapido del numero di connessioni mobili, aumenta in maniera altrettanto veloce la possibilità che il poprio o i propri dispositivi vengano infettati da virus, malware e trojan. Nel solo 2012, tra gennaio e giugno il numero di aggiornamenti su malware e trojan è passato da 1000 a 5000, mentre il numero di pericoli e possibili intrusioni di virus su piattaforma Android è cresciuto di 10 volte in soli tre mesi da giugno a settembre dello scorso anno.Aumenta il numero di dispositivi connessi ma anche il numero delle realtà commerciali e non presenti nei vari marketplace con le proprie applicazioni. Applicazioni che spesso richiedono l’inserimento di alcuni dati personali o di un metodo di pagamento per poter acquistare, ad esemopio, achievement che ci permettano di continuare un gioco, piuttosto che per pagare il biglietto del nostro treno o dell’aereo, fino a prenotare vacanze o acquistare oggetti di qualsiasi tipo.

Proprio i dati personali e le informazioni riguardanti carte di credito o prepagate sono le vittime preferite dai malintenzionati che utilizzano proprio virus e malware per cercare di carpirle e sostituirsi agli utenti registrati.Nell’autunno 2010 AMD ha presentato quella che possiamo definire come la prima piattaforma della famiglia Fusion, nome con il quale l’azienda americana identificava in quel periodo le proprie architetture ibride dotate di CPU e GPU integrate nello stesso componente. Nello specifico ci riferiamo alla piattaforma Brazos, composta da APU delle famiglie E oppure C abbinate a Fusion Controller Hub indicato con il nome in codice di Hudson. Questa soluzione si è rivelata essere la piattaforma di maggior successo nella storia di AMD in termini di volumi di vendita, grazie al connubio tra funzionalità integrate e consumo contenuto uniti a un costo d’acquisto molto accessibile.

La piattaforma Brazos è stata posizionata sin dal debutto quale alternativa alle soluzioni Intel Atom nel segmento dei sistemi netbook oltre che in quello dei notebook tradizionali di fascia d’ingresso. Per la prima volta dopo parecchi anni AMD si è trovata, con Brazos, nella condizione di avere a disposizione una soluzione migliore di quella concorrente di Intel su pressoché tutti i versanti: prestazioni della componente CPU come della GPU integrata, oltre che autonomia di funzionamento con batteria. La diffusione di soluzioni tablet e la progressiva perdita di interesse verso i netbook da parte dei consumatori hanno in parte limitato il successo di soluzioni Brazos, ma dinamica simile ha riguardato anche le proposte concorrenti Intel della famiglia Atom.

L’evoluzione del mercato sta portando alla completa scomparsa delle proposte netbook dagli scaffali dei rivenditori: l’interesse dei consumatori è rivolto verso i tablet ma stiamo assistendo al proliferare di soluzioni di tipo ibrido, con le quali si cerca di unire i pregi di quest’ultima tipologia di dispositivi con la superiore flessibilità d’uso dei tradizionali notebook. Per i produttori di processori è pertanto fondamentale mettere a disposizione dei propri partner commerciali soluzioni che possano abbinare al meglio le richieste di maggiore potenza di elaborazione con il contenimento dei consumi, offrendo il tutto a livelli di prezzo che siano i più contenuti possibile.Quest’oggi AMD introduce due nuove piattaforme mobile basate su APU di nuova generazione. Il punto di partenza in termini architetturali è quello della piattaforma Brazos e delle APU della serie E, aggiornate nel corso del 2012 prendendo il nome di Brazos 2.0, ma di fatto tutto è cambiato. Troviamo innanzitutto una nuova tecnologia produttiva, con il passaggio al processo a 28 nanometri al posto di quello a 40 nanometri adottato per le APU Brazos. E’ nuova anche l’architettura della componente CPU grazie all’utilizzo di core Jaguar, capaci di un incremento prestazionale medio pari al 20% rispetto a quanto offerto dall’architettura Hondo di precedente generazione. Completamente aggiornata anche la componente GPU, capace di un netto incremento delle prestazioni, mentre sono presenti varie innovazioni che mirano al contenimento dei consumi.

Più di tutto cambia il design, che diventa di tipo SoC, System on a Chip, integrando tutti i componenti in un singolo blocco di silicio. E’ questo il design adottato dalle soluzioni puramente mobile, smartphone e tablet in testa, e che in prospettiva vedremo sempre più diffuso in ambito PC. I benefici sono evidenti: un singolo componente da gestire per la dissipazione termica e un design della scheda madre che è semplificato, rendendo accessibili design dei prodotti che siano sempre più piccoli.Le piattaforme Brazos sono state inizialmente sviluppate da AMD per un utilizzo in sistemi desktop small form factor, notebook e netbook; solo in un secondo tempo è stata proposta una declinazione di APU, modello Z-60, specificamente studiata per l’utilizzo in tablet basati su sistema operativo Windows. Quella soluzione, per quanto tecnicamente interessante, non è stata adottata se non in un esiguo numero di tablet presenti in commercio: la già ridotta domanda di soluzioni tablet con sistema operativo Windows ha di fatto relegato quella proposta ad una pressoché nulla presenza sul mercato.

Con la nuova piattaforma questo è destinato a cambiare. AMD ha infatti sviluppato due distinte famiglie di prodotti, basate sulla stessa architettura di base ma con peculiarità tecniche che ne delineano il target di utilizzo. Temash è il nome in codice delle APU della famiglia Jaguar destinate a sistemi tablet e ibridi, oltre che ai notebook con display touch di più piccole dimensioni. Kabini è il nome che identifica le versioni di APU destinate ai sistemi notebook tradizionali ma di ridotto spessore complessivo. Per entrambe AMD propone diverse versioni, alcune delle quali anche con architettura quad core: è questa una delle innovazioni rispetto a quanto offerto con la piattaforma Brazos, limitata nelle varie declinazioni al massimo a 2 core, resa possibile non solo dalla nuova microarchitettura della componente CPU ma anche dall’utilizzo di tecnologia produttiva a 28 nanometri.http://www.dearbattery.co.uk/sony.html

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